Per riuscir a raggruppar un numero forbito di persone a sciabolare
ogni settimana costoso champagne da svariate centinaia di euro
o vino d’élite davanti ad un comune cancello della statale,
di una frazione cittadina non turistica,
bisogna avere intraprendenza, visione, coraggio o una lucida follia?
Era la domanda che sicuramente sarà balenata in testa
a qualcuno passando da quelle parti
mentre i colli di bottiglia partivano
con boati di voci e stories che inneggiavano
alla gioia dello stappo
ben riuscito.
E noi che beviamo il vino con su scritto “Bianco Peppe” o “Rosso Suocera”
su carta gommata di merda,
appiccicata in malo modo,
in una bottiglia anonima sempre riciclata ci domandiamo
se è più importante l’essenza o l’apparenza,
l’etichetta o il contenuto,
la naturalezza o la chimica industriale,
l’essere o l’avere,
l’originalità o la moda.
L’estetica è attraente ma al contempo illude.
L’illusione alla fine svanisce, non è eterna.
È come la passione dell’amore,
prima o poi scema in abitudine ed
in ci vogliamo bene.
La donna vestita di rosso su Matrix non è reale,
lei è una bellissima illusione,
che molti sono disposti ad accettare,
perché fonte di piacere subitaneo.
“Questo non è il mondo reale Neo!
Devi capire che la maggior parte di loro
non è pronta per essere scollegata.
Tanti di loro sono così assuefatti,
così disperatamente dipendenti dal sistema,
che combatterebbero per difenderlo.
Mi stavi ascoltando, Neo, o guardi la ragazza col vestito rosso?”
D’inverno senza calzini, con mocassini e “pantaloni ritirati”,
mentre tu guardandoti ai piedi
sfoggi un doppio pedalino spesso,
fa venire molti dubbi sull’autenticità del non sentire freddo.
Allora si è disposti a soffrire per apparire con un’estetica vincente?
Si è disposti a soffrire pur di sfoggiare la minigonna all’ultimo grido?
È questa la logica dell’esteta?
Forse è ora di staccare la spina da:
l’estetica scomoda,
l’estetica modaiola,
l’estetica senza comfort,
l’estetica dei trucchi e filtri,
l’estetica priva di contenuto,
l’estetica dello scoprire le nudità,
l’estetica del costo alto quindi buono e bello,
l’estetica che mostra agli altri
una visione distorta ed irreale di se stessi.
Dopotutto se i centri di raccolta dell’estetica spinta
come le discoteche: Zen, il Babaloo, il Green Leaves, il Mahé, ecc.
dove c’era il coglione pieno di inchiostro che faceva la selezione all’ingresso
in base a come eri vestito con quel suo fare da superficiale ridicolo,
hanno chiuso un motivo ci dovrà pur essere o no?
E forse il motivo è che sul breve periodo con l’estetica
te la cavi e fai anche un bel gruzzolo
ma poi serve il contenuto che abbracci un target locale popolare
e che ti faccia rimanere a galla nel lungo periodo caratterizzato da alti e bassi,
perché il modaiolo quando cambia la moda ti abbandona.
L’estetica del nuovo inizia a perde pezzi ed efficacia nel tempo,
quelli che credevi amici e ti abbracciavano perché “funzionavi
e ti ringraziavano quando li facevi stappare con la cucchiara e sciabola
sono solo clienti a cui vendi un’emozione,
e prima o poi se ne vanno e si rimane soli con l’etica
e senza l’identità che la privazione della moda sa creare.
Quindi mentre il gas, elettricità e costi vari aumentano
riducendo il potere d’acquisto ed incrementando
il coefficiente di Gini,
vi auguriamo una fortuna temporalmente lunga,
ed un brindisi virtuale,
alla vostra intraprendenza, visione, coraggio o lucida follia.