ll parco di San Paolino a Falerone è diventato un punto di ritrovo polifunzionale per la città in grado di adunare persone per praticare sport, organizzare incontri ludici e culturali, ma anche per favorire l’incontro delle famiglie.
La piantumazione degli alberi per i nuovi nati, il percorso salute e l’area pic nic, ma anche un percorso cicloturistico per la media Valtenna.
Con i fondi del Pnrr si è lavorato per realizzare un bike park, una pista dedicata alle mountain bike da cui partono i sentieri paesaggistici alla scoperta del territorio e delle antiche fonti. Si vorrebbe sfruttare il naturale pendio del terreno per realizzare un teatro all’aperto dedicato a eventi ludici e culturali, un parco attrezzato per bambini e famiglie, riqualificare le due torri dell’antico tiro a segno per farne una struttura ricettiva, il tutto recintato e dove attivare vari servizi di pubblica utilità.
Chiesa di San Paolino
Risalente al VII secolo d. C. L’ascendenza longobarda si può già notare dal portale trabeato e dalla tessitura disomogenea del paramento murario.
In origine questa chiesa fu la cattedrale di Falerone, che con la diffusione del Cristianesimo, divenne sede vescovile fino al VI secolo d. C. In una lettera di Papa Gelasio (492-496) si fa menzione di un vescovo di Falerio in riferimento a delle accuse a lui rivolte di aver distolto alcuni beni lasciati dal predecessore. In ricordo dell’antica sede vescovile, Falerone, nel 1969, è stata inserita tra le sedi vescovili titolari della chiesa, l’attuale Arcivescovo è Luigi Bianco. Si ha notizia che il Gastaldo Volveto volle costruire il suo sepolcro nella chiesa di San Paolino.
La lapide, infatti, ritrovata, all’interno della torre viene così tradotta: “Nel nome di Dio durante il regno del signore nostro Desiderio, uomo eccellente, re della gente Longobarda, nell’anno tredicesimo di sua pietà, nel nome di Dio, e parimenti di Adelchi, signor nostro, suo figlio, nell’anno undicesimo del suo felicissimo regno, nel nome di Cristo, al tempo di Tasbuno, duca della città di Fermo, nel mese di gennaio, in dizione ottava, in questo sito Volvet fece la tomba per se e per i suoi.”
Questa chiesa, oltre al segno distintivo del sepolcro di Volveto, ha altri segni importanti: l’ubicazione in altura, tipica del medioevo, antiche sculture che l’adornavano, pietre con bassorilievi incastonate nel tessuto murario. Anche l’interno è abbellito con formelle con ricorrenti simboli longobardi: intrecci e nodi di Salomone e di San Giovanni, fiori della vita, stelle a cinque punte, sirena bi caudata e riferimenti ofitici
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