L’infinito di Giacomo Leopardi – Un omaggio al grande poeta recanatese, che con i suoi versi ha reso meravigliosa la letteratura italiana ed i colli dell’infinito nel recanatese (ASCOLTALA QUI).
Giacomo Leopardi (Recanati, 1798 – Napoli, 1837) è uno dei nomi più noti della scena poetica italiana dell’800 e della letteratura europea in generale. Il suo nome è spesso associato a L’infinito, la sua poesia più celebre, e al romanticismo e al classicismo, correnti letterarie a cui il poeta diede in misura diversa il suo contributo, pur ritenendosi (nel suo Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica) più vicino alla tradizione classicista.
L’Infinito di Giacomo Leopardi
Composto a Recanati nel 1819, durante la prima stagione lirica della poetica leopardiana, “L’infinito” è il componimento più esemplare tra i “Piccoli Idilli”. La poesia viene pubblicata inizialmente sulla rivista milanese Nuovo Ricoglitore, nel dicembre 1825, per poi comparire in volume nei Versi del conte Giacomo Leopardi editi dalla Stamperia delle Muse (Bologna, 1826) e, poi, nei Canti editi da Piatti (Firenze, 1831).
Audio poesia – L’infinito di Giacomo Leopardi
Nel podcast, Michele Paoletti recita una poesia di Giacomo Leopardi intitolata “L’Infinito“. La poesia descrive la bellezza e la solitudine di un colle e di una siepe che limitano la vista dell’orizzonte.
Mentre Leopardi osserva la siepe, immagina gli spazi infiniti al di là di essa e riflette sul silenzio sovrumano e sulla profonda quiete che lo circondano. Il vento che fa stormire le piante gli ricorda il confronto tra la sua voce e il silenzio infinito. Questo pensiero lo porta a riflettere sull’eternità, sulle stagioni passate e presenti e sul suono della vita.
Leopardi si perde in questa immensità spazio-temporale e trova piacevole il naufragare in essa. Il podcast è stato trasmesso in italiano e non si specifica la data in cui è avvenuto. È importante perché presenta una delle poesie più famose di Leopardi, che esplora temi come la solitudine, l’infinito e l’eternità. La poesia riflette anche il sentimento romantico dell’individuo che si confronta con la grandezza e l’immensità del mondo.
Vi auguriamo un buon ascolto e vi chiediamo di condividere il nostro lavoro, se vi è piaciuto!
L’Infinito di Giacomo Leopardi (Audio + Testo)
«Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.»
PARAFRASI – L’infinito di Giacomo Leopardi
Questo colle solitario mi è sempre stato caro,
e anche questa siepe, che impedisce
il mio sguardo ad una grande fetta dell’orizzonte più lontano.
Ma mentre siedo e fisso lo sguardo sulla siepe,
immagino gli sterminati spazi al di la di quella.
I silenzi che vanno al di là dell’umana comprensione
e la pace profondissima,
tanto che per poco il mio cuore
non trema di fronte al nulla.
Quando sento le fronde delle piante stormire al vento,
così paragono la voce del vento in quel silenzio infinito.
E istintivamente mi giunge in mente il pensiero dell’eternità,
le ere storiche già trascorse e dimenticate, e quella attuale ancor viva col suo suono.
Così il mio ragionamento si annega in questa immensità
spazio-temporale e per me è un naufragare dolcissimo.
Manoscritto originale
La casa di Giacomo Leopardi
Il palazzo Leopardi è un edificio storico di Recanati, noto per essere stato la casa natale del poeta Giacomo Leopardi, che nacque qui il 29 giugno del 1798 e vi soggiornò fino alla sua definitiva partenza nel 1830.
“Casa Leopardi è la dimora natale di Giacomo e antica residenza della sua famiglia. Un luogo ancora vivo, tuttora abitato dai suoi discendenti, dove scoprire l’anima del poeta, immergersi nelle sue liriche e riviverne l’emozione grazie ai percorsi di visita disponibili. Da vedere: la Biblioteca dove Giacomo ha compiuto i suoi studi, un museo permanente, un’esperienza multimediale e la casa dove visse Teresa Fattorini, la “Silvia” del celebre canto.”
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