ITIS Montani – Quando andare a scuola diventa un problema. Una strage scampata per miracolo.
Link al video: Quando andare a scuola è un pericolo
Intervista a Moira Canigola
Iene: Presidente siamo delle Iene di Italia 1, mi spiega com’è possibile che crolli il soffitto intero di un’aula scolastica?
Presidente Provincia di Fermo: Erano stati fatti tanti sopralluoghi
Iene: I fatti dicono altro
Presidente Provincia di Fermo: Però voglio dire, c’è sempre un imponderabile
Iene: Avete fatto uno studio dell’indice di vulnerabilità di questo edificio?
Presidente Provincia di Fermo: Era in programma di fare proprio la vulnerabilità di questo edificio
Iene: Quindi non è stato fatto fino adesso?!
Presidente Provincia di Fermo: Non è stato fatto, praticamente in tutta Italia
Iene: Se c’è una legge che dice che sta verifica va fatta, la legge va rispettata! È assurdo!
Presidente Provincia di Fermo: Lo è anche per me
Domanda: data l’anzianità di molti dei nostri edifici scolastici effettuare lo studio di vulnerabilità significherebbe portare alla luce dati disastrosi??
Il sisma in “tutto il suo male” (in realtà il vero male è l’essere umano e non la natura) è stato un bene per ottenere i finanziamenti pubblici elencati a fine 2017 da Moira stessa (la mia perplessità è su come si possano dare finanziamenti pubblici senza conoscere l’indice di vulnerabilità di un edificio, magari ho perso qualche pezzo del puzzle):
In ultimo potrebbe interessare anche la situazione della scuola media della città di Monte Urano (parzialmente inagibile dopo il sisma, e di cui negli anni si è parlato anche con toni molto accesi per via delle migliaia di euro investite dalle vecchie amministrazioni per sistemare un edificio fatiscente) di cui il presidente della provincia di Fermo, Moira Canigola, è oggi sindaco. Nel 2016 riportai dal consiglio comunale le parole degli interlocutori:
Post Sisma a Monte Urano, condizione degli edifici scolastici
dai cui si può evincere come negli anni nonostante la ponderabilità statistica definita dal rischio sismico territoriale (vedremo in futuro quando lo forniranno l’indice di vulnerabilità a che valore si attesti) di un evento come quello che poi si è verificato, le amministrazioni negli anni non abbiano fatto nulla per trovare una soluzione riguardante la scuola media (in cui ai miei tempi entravano i piccioni in classe e saltando tremava il pavimento; anche se avevo 13/14 anni avevo capito l’importanza delle preghiere, dell’affidarsi alla divina provvidenza per scongiurare il peggio), ma d’altro canto sono stati capaci di trovare i fondi per l’adeguamento sismico della scuola elementare e va sottolineato.
In altre strutture pubbliche come il cineteatro Arlecchino è emersa una situazione ancora peggiore che ha portato alla chiusura dello stabile (evidenziando problematiche anche gestionali nella fase di ristrutturazione data la presenza di società private che posseggono parte della struttura). Insomma, alla fine si paga sempre con l’impoderabilità di chi non è riuscito ad avere una “visione moderna” nelle infrastrutture di pubblico esercizio.
Possiamo quindi ampiamente ridurre la fomentazione giornalistica e le relative “apparizioni Mariane” sulla stampa che designano Monte Urano Smart City 2019 solo perché sono stati installati/si stanno installando lampioni a led e telecamere i cui fondi sono stati ricavati vendendo il 49% delle quote di una società pubblica (non dimentichiamolo). Avere le riprese video in alta definizione con impianto illuminotecnico a led delle strutture pubbliche che crollano non è un bel vedersi (frase ricca di sarcasmo).