Il primo giorno di scuola dei figli e l’ego genitoriale

Il primo giorno di scuola dei figli e l’ego genitoriale

Genitori che sfruttano il primo giorno di scuola per il clickbait fotografico sui social allo scopo di avere una gratificazione ed auto-compiacimento nell’aver creato un mini o una mini loro su cui riversare l’ego e nascondere le frustrazioni della vita. In gergo prende il nome di sharenting.

La psicologia genitoriale: tanto ego e poco ascolto

La forzatura delle loro aspettative nel mondo moderno, per avere successo ed essere ciò che loro non sono riusciti a essere, saranno un macigno per quel figlio/a. Oramai i nascituri sono diventati prolungazione dell’ego genitoriale, manipolati nel libero arbitrio e completamente soggiogati perché chi li ha creati non li sa ascoltare ed in fondo non li vogliono ascoltare veramente nell’anima (per orgoglio e manifesta superiorità nell’esperienza di dover imporre il loro percorso) perché il loro disegno di come dovrebbe essere la loro vita lo hanno già progettato a tavolino e già mettono da parte i soldi per la Bocconi.

Impostati gli studi che dovranno fare (verranno manipolati nella scelta con discorsi giornalieri e crederanno che sia una loro volontà quando invece è quella dei genitori e/o professori) e impostate le parti da protagonisti che dovranno recitare a fine anno scatenando vere e proprie guerre con altri genitori e maestri. Le chat genitoriali della scuola saranno un inferno e creeranno un disagio che i loro stessi figli capiranno.

L’effetto dell’ego dei genitori sui figli

Questo creerà forti pressioni, disagi, ansie da prestazione con probabili veri e propri blackout nel momento in cui il giovane si renderà conto che ciò che sta facendo in realtà non lo soddisfa affatto ma lo fa per non deludere i genitori. Quale figlio non proverebbe paura o timore nel deludere la propria famiglia? Questo creerà un forte contrasto interno e probabile disagio.

I fallimenti sono dietro all’angolo ma nessuno li vuole, eppure ne esistono molti di più dei successi, ma non si vedono. La società non ama mettere in luce gli insuccessi, farlo significherebbe ammettere le sconfitte; e questa società falsata le sconfitte non le vuole mai mettere in mostra. Le proporzioni immaginiamo siano di almeno un successo ogni 10 fallimenti. Avete fatto mai caso che tutti creano corsi su come avere successo ma nessuno crea corsi su come evitare il fallimento? Rifletteteci bene.

I fallimenti esistono e sono statisticamente una grande maggioranza

Nessun genitore lo ammetterà mai. Non ammettono di dominare i figli figuratevi se ammettono di aver torto. Questo è per un buon 90% il disegno che verrà scritto nell’esistenza della prole e che troverà la sua massima espressione nella foto pubblicata sui social dove fanno gli auguri al figlio/a ma in realtà stanno solo compiacendo se stessi con un finto ghigno come Jack Nicholson in Shining.

Se glielo fai notare diranno che sei invidioso solo perché sanno che hai ragione e non riescono ad argomentare la messa in dubbio del loro ego nello sfoggiare il figlio/a, invece di proteggerlo dalle insidie del digitale.

Anche sulla bio scriveranno: padre o madre di due splendidi bambini. “Grazie al cazzo che so splendidi, so li vostri! Aggettivo un po’ soggettivo e forzato, non ve pare? Non ho mai visto genitori scrivere padre o madre de due cessi che non se guarda, eppure esistono nella statistica, avoglia se esistono”.

Conclusioni

Buona scuola fanciulli con l’augurio che possiate sempre fare le vostre scelte e non quelle che i vostri genitori hanno imposto e imporranno per voi senza il vostro benché minimo consenso.

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