Ha fatto il giro dei social da pagina a pagina (partendo da quelle territoriali fino a quelle nazionali) e tutti si sono domandati se l’insalame sia veramente una nuova pietanza marchigiana o la solita BDS (bufala di successo) /presa in giro nei riguardi di una categoria molto discriminata sui social: i vegani.
La fake news dell’insalame
In realtà si tratta della seconda opzione, infatti la foto originale, trovata mediante ricerca inversa delle immagini su Google, è postata nel sito italiano64.over-blog.com e raffigura il famoso salame di Felino (prodotto per l’appunto nella cittadina di Felino in provincia di Parma). Tra l’altro è il ciauscolo il salume della tradizione contadina dell’entroterra umbro-marchigiano quindi magari l’insabuscolo sarebbe stato più credibile anche se meno sonoro come pronuncia. Il post goliardico circolante in rete è corredato di spiegazione tecnica culinaria che aumenta suggestione e credibilità.
“Dalle Marche, Il “Salame” 100% Vegano: l’Insalame. A base di cicoria, lattuga, rucola, scarola, radicchio, tarassaco e aglio, questo piatto è davvero un eccellente sostituto dell’insaccato. Il grasso è ottenuto dalla centrifugazione di pregiati oli vegetali e burro di nocciole salata. Si può avere con o senza pepe. La “pelle” viene ricavata da un opportuno trattamento delle foglie di mais.”
Insomma una “photoshoppata” degna di nota ha riscritto la tradizione marchigiana.
Ringraziamo la prestigiosa rivista Wired Italia per averci citato nel loro articolo.
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