I nostri smartphone ci ascoltano e spiano

I nostri smartphone ci ascoltano e spiano

I nostri smartphone ascoltano ciò che diciamo e ci spiano. Anche quando i dispositivi sembrano spenti, ovvero quando sono in modalità stand-by, con tanto di blocco inserito e schermata nera. Il telefono capta le conversazioni e riesce ad estrarre delle parole chiave che le utilizza poi per scopi di promozione pubblicitaria. E se venissero utilizzati per altri scopi ancora più oscuri?

Il controllo vocale abilitato

Se si attivano sistemi di controllo vocale, come i ben noti Google Assistant, Siri, Alexa e via dicendo, lo smartphone deve poter ascoltare le voci presenti nelle vicinanze. Per massimizzare al massimo i guadagni pubblicitari le grandi compagnie utilizzano le parole chiave per targhettizzare le pubblicità verso i potenziali clienti.

La prova empirica sul campo che i nostri smartphone ci ascoltano e spiano

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Ci è capitato diverse volte e non era un caso. La prima volta stavamo parlando della connessione in fibra FTTC lenta e un amico inizia a parlarmi di Eolo durante la conversazione. Il giorno dopo su Facebook appare la pubblicità di Eolo. Tuttavia non avevo fatto alcuna ricerca in merito né prima né le ore seguenti alla conversazione. Non era mai comparsa e guarda caso il giorno dopo eccola lì.

La seconda volta chiedo allo skipper del motoscafo se c’erano tour in bicicletta al Monte Conero e il giorno dopo compare una sponsorizzata di un’azienda che promuove tour cicloturistici sul Conero. E così via. In tutti i casi il cellulare era in stand-by e l’opzione di attivazione vocale era attiva solo in caso di sblocco.

Se uno fa la ricerca e visualizza i siti con il remarketing è probabile che gli venga riproposta la pubblicità ma in entrambi i casi e altri precedenti non avevamo fatto proprio alcuna ricerca in merito. Ora due indizi non fanno una prova ma è successo anche altre volte e perciò siamo certi che oramai tale tecnologia venga utilizzata in maniera del tutto oscura all’utente. Data la potenza computazionale degli smartphone moderni sempre maggiore, durata della batteria incrementata, gli algoritmi di voice recognition sempre più efficienti e le connessioni internet sempre con più banda si possono applicare metodi che 10 anni fa erano impensabili.

I motori di ricerca stanno puntando molto sulla voce così come l’entertainment, basti vedere il sempre più crescente numero di podcast, audiolibri e piattaforme dedicate alla musica. E se a tutto questo sommiamo l’intelligenza artificiale, beh siamo spacciati. Eppure l’intelligenza artificiale è addestrata dall’uomo: unico e vero responsabile del disastro che crea (vedi bomba atomica, vedi droni usati per la guerra, ecc…).

Come “evitare” il subdolo spionaggio

In teoria disabilitando il controllo vocale si dovrebbero evitare tali pubblicità. In realtà non sappiamo se effettivamente possa essere sicuro al 100% dato che andiamo ad agire sul software e non sull’hardware. In tutti i casi da noi sperimentati il cellulare era in stand-by e l’opzione di attivazione vocale era attiva solo in caso di sblocco. Pertanto non doveva essere in modalità ascolto, invece ascoltava e come! Essendo le progettazioni avviate in primis in ottica militare e poi commerciale immaginiamo che lo spionaggio militare, industriale e civile sia una priorità nella costruzione di apparecchiature moderne. Per evitare lo spionaggio al 100% bisogna in realtà evitare tali dispositivi in grado di connettersi alla rete: altrimenti non siamo mai al sicuro.

Una progettazione in ottica di controllo di massa – I nostri smartphone ci ascoltano e spiano

La progettazione è stata sempre più volta allo spionaggio di massa: il fatto che i nuovi smartphone da almeno 10 anni a questa parte siano andati verso soluzioni a batteria integrata non rimovibile fa capire come si voglia avere il controllo totale su un dispositivo personale posseduto oramai da qualsiasi persona.

Ultimamente stiamo vedendo una seconda progettazione volta allo spionaggio, ovvero l’eliminazione della Micro SD esterna iniziata da Apple e ultimamente ripresa anche dagli Androidiani. Sistemi sempre più integrati e meno modulari che implicano maggiori costi di manutenzione, maggiore impatto ambientale, maggiore controllo. Anche l’alloggio della sim è diventato più subdolo. Ora serve uno spillo per toglierla mentre prima si toglieva in 2 secondi con lo sportellino. Con il Nokia potevi essere sicuro e quando cadeva si apriva lo sportellino e la batteria cadeva, ora no. Se si impallava toglievi la batteria, ora no.

Però forse le comunicazioni possono essere ancora più interessanti da spiare se si è in casa, allora ecco gli smart speaker che offrono un’altra fonte di ascolto per le multinazionali assetate di informazioni e dataset da vendere al mercato nero.

La ricerca sempre meno etica per prendere finanziamenti

Siamo venuti a conoscenza di finanziamenti per progetti veramente poco etici. Ad esempio alcuni istituti vogliono sviluppare software per i call center in grado di capire il sentiment, ovvero lo stato d’animo dell’interlocutore analizzando lo spettro della voce. Sulla base del suo stato d’animo interpretato dai software appositamente sviluppati si potrebbero indirizzare comportamenti specifici per pilotare i potenziali clienti. Questo aspetto viola i principi dell’essere umano che viene sempre di più controllato, manipolato e assuefatto.

Purtroppo la ricerca sta diventando una vera e propria arma in mano alle grandi multinazionali che tramite fondi pubblici e privati la indirizza e controlla per poterla monetizzare. La ricerca dovrebbe essere guidata non dal denaro ma dalla pubblica utilità; purtroppo questo accade sempre meno perché il sistema è marcio fino al midollo. Questa non è democrazia ma l’oligarchia: il lato oscuro della globalizzazione.

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