Farmacia Comunale – Il gruppo Punk Rock demenziale maceratese

Farmacia Comunale – Il gruppo Punk Rock demenziale maceratese


Era l’anno del Signore 2000, in quel tempo la scena punk melodico italiana era in periodo di grazia, riscuotevano un discreto successo band come Prozac+, Peter Punk, Derozer, Moravagine, Pornoriviste, Meganoidi, Shandon, quando in quel di Trodica di Morrovalle, ridente, ma non troppo, paese manifatturiero della provincia maceratese, quattro giovani rocchettari, al secolo e ai postumi (sic!): Jon Tanfo (voce), Frank Plakka (chitarra), Lollo Stanko (basso), Jack di Cacca (batteria), si incontrarono di fronte alla locale Farmacia Comunale, le opzioni erano due, una di curarsi dai malanni endemici causati dai vapori di mastice e pellami dell’industria calzaturiera, l’altra di fondare un gruppo rock.

A giudicare dalla loro follia si evince facilmente quale sia stata la scelta, e dopo aver sequestrato camici di ordinanza e l’insegna luminosa della farmacia, che tutt’ora li accompagna a ogni concerto, i quattro si chiusero in sala prove e prese così vita il loro progetto musicale. Sempre al servizio della nostra salute, la Farmacia Comunale è un incontro ideale di Skiantos e Nofx, della grande influenza dei primi, coi quali divisero anche il palco in occasione del Festival Demenziale 2007 a Senigallia.

Ne sono testimoni i testi in italiano con le loro rime baciate ironiche e irriverenti, nonché una poesia, intitolata Arkastiko, composta in collaborazione con Freak Antony, mentre della scena punk melodico-hardcore anni novanta di oltreoceano, si ritrovano le sonorità pulite che qua là strizzano l’occhio allo ska.

Fin dalle loro prime esibizioni live, per la promozione del primo disco, dal titolo omonimo, risalente al 2003, i Farmacia Comunale dimostrano di saper dare spettacolo ricorrendo all’utilizzo di accessori per meglio illustrare i concetti espressi nelle loro canzoni, sul palco possono comparire, tra l’altro, bambole gonfiabili, una storica tazza del cesso (che alcuni anni orsono fu anche oggetto di un rapimento a scopo di estorsione!) nonché gingilli fallici solitamente in occasione del loro pezzo storico “Incomprensione”, un omaggio alla cosiddetta supercazzola del film di culto “Amici Miei”, temi e riferimenti che sono quindi sempre condivisibili dal Nord al Sud della penisola italica, come quello della storica hit “Sotto la la terza non è amore” un’apologia moderna dell’attrazione fatale verso la donna prosperosa.

Dopo l’uscita nel 2006 dell’ep “Ti Ano”, ecco finalmente venire alla luce, nel Novembre 2009, il nuovo full lenght, anche questo “self titled”, che si differenzia dal primo per il colore rosso in copertina in luogo del verde, la pazzia e le sonorità sono quelle di sempre, come anche l’interesse per il mondo femminile, che a parte l’incidente definiamolo saudagi do Brasil nel brano “Sborracacao”, si manifesta inequivocabile in “Ficozza” o nel anthem “Ragazze pom pon” il pezzo che vuole solo dimostrare l’importanza di una vocale nel contesto di una frase e provate a indovinare quale potrebbe essere la vocale da cambiare!

Non mancano amarcord dei tempi di infanzia con “Zigulì” un pezzo dedicato alle caramelle che sfido chiunque a non aver mai assaggiato, le partite a biglie sulla spiaggia di “Gurgugnao”, oltre a pezzi meramente demenziali e nonsense goliardici come “Tunnel”, “Tronchesi”, “La Mosca” e la citazione a Casadei contenuta in “Carogna”, in questo album i quattro farmacisti affrontano anche argomenti socialmente più scottanti, tristemente riguardanti il nostro amato bel paese.

Lo fanno nel pezzo “Ad alta Voce” con riferimenti che vanno dalla corruzione del mondo politico, alle patenti dal ritiro facile, sempre con la loro consueta ironia non lasciano fuori del cerchio delle critiche il mondo del clero con “La prima pietra”, un bel pezzo di denuncia di scuola Luterana, verso l’ipocrisia bacchettona e moralista di quelle istituzioni che troppo spesso predicano bene e razzolano male.

Il disco si conclude degnamente col il loro classico pezzo di chiusura nei concerti, il crescendo ridondante da sing along dell’outro “Rasta Jammin”, la Farmacia Comunale supera dunque brillantemente la dura prova del secondo album, che come diceva Caparezza è il più difficile di un artista, trovando ancora nuovi spunti su cui far ridere e qualche volta, perché no, anche riflettere, quindici canzoni per quarantasei minuti di punk rock, senza cadere nel ripetitivo, senza utilizzare pezzi riempi spazio, la Farmacia Comunale torna on the road nel 2009 col Segatour.

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