Scriviamo l’articolo in merito al nostro territorio, in particolare concentrandoci alle zone limitrofe dove sorge il nuovo ospedale di Fermo che deve affrontare una nauseabonda questione proveniente da Torre San Patrizio (proprio sotto la strada Mezzina). La qualità dell’aria nel fermano è trascurata ed è un problema di tutto il circondario presente e futuro.
Il guadagno derivante dall’energia prodotta dal biogas è privato ma il problema della puzza è pubblico.
L’impianto a biogas: una storia che puzza
Fioccano le recensioni negative nelle attività ricettive attorno all’impianto a biogas di Torre San Patrizio (alimentato da deiezioni della porcilaia) a pochissima distanza da dove sta sorgendo il nuovo ospedale. Passando per la Mezzina in quel tratto tutti si domandano cosa sia quel tanfo acidulo che ti entra in gola e in taluni casi crea sforzi di vomito non semplici da contenere (parliamo per esperienza personale sul campo).
I turisti riportano loro stessi la problematica con recensioni negative ad una struttura ricettiva posizionata a circa 900 metri di distanza dall’impianto:
“Puzza nauseabonda dovuta ad un allevamento intensivo di qualcosa maiali impossibile dormire, dovevamo andar via in quanto era davvero difficile anche respirare a tratti; La puzza creava anche bruciore alla gola ed al naso!” – Fonte: https://goo.gl/maps/T4hacvtM7ZDuz69T8
“…molte finestre aperte dalle zanzare durante la notte niente zanzariera allevamento di maiali e polli nei dintorni: sonno impossibile…” – Fonte: https://maps.app.goo.gl/gpqh4uAvLkJatmsw9
1) A 2/2.5 km di distanza dal nuovo ospedale di FERMO c’è una bomba ecologica: una discarica, un allevamento intensivo di maiali, una centrale biogas che impestano l’aria per almeno 3/4 km del circondario (in certe condizioni di vento)
2) Assenti centraline di rilevamento della qualità dell’aria (clicca qui) in tutta la Provincia di Fermo. Questo significa totale assenza di controllo (quando mai li fa i controlli l’ARPAM con quelle mobili?)
3) Il traffico è in costante aumento e avrà un impatto negativo sulla qualità dell’aria
Un tema che va trattato dalla politica, dall’ARPAM, dalle associazioni ambientaliste, dalla Provincia e Regione. L’ospedale aprirà con la puzza di me**a mentre le strutture turistiche/ricettive vengono penalizzate e non lo diciamo noi, lo dicono i feedback dei turisti lasciati proprio su Google: basta leggerli.
Sviluppo di Campiglione di Fermo e mancanza di stazioni fisse per il controllo della qualità dell’aria
L’enorme sviluppo che sta avendo Campiglione di Fermo deve fare i conti con il biogas/porcilaia/discarica del vicino impianto a cui si somma il crescente inquinamento dell’aria dovuto all’incremento del transito di auto & camion.
Le flautolenze del biogas e dei suoi scarti raggiungono ampiamente 3/4km di gittata radialmente dalla sorgente in certe condizioni di vento favorevole. Lo affermiamo sulla base del fatto che abbiamo constatato empiricamente la puzza posizionandoci ad una distanza di circa 3 km. A seconda di come tira il vento e dell’ora del giorno la puzza può sentirsi o non sentirsi. Ma in condizioni sfavorevoli si sente. E per tutelare le persone ci si mette sempre nella condizione più sfavorevole. Eppure, nessuno sembra essere preoccupato di quello che è praticamente il “sostituto puzzolente” dell’ex zuccherificio Sadam.
A maggior ragione in un ospedale dove essendo ricoverati pazienti sensibili la qualità dell’aria dovrebbe essere di alto livello e non un mix di sostanze che si sprigionano dalla sommatoria di discarica, porcilaia, biogas, inquinamento. C’è una coscienza sociale in merito?
La storia dell’impianto a biogas privato di Torre San Patrizio
Introduzione al biogas e alla sua composizione chimica
Il biogas e costituito da una miscela di metano, nella percentuale di un 50-70%, anidride carbonica e altri sottoprodotti (azoto, ammoniaca, idrogeno, idrogeno solforato e altri gas tossici quali benzene, toluene). In particolare l’ammoniaca NH3 è un gas incolore dall’odore pungente molto forte e soffocante, è irritante e tossica. L’idrogeno solforato H2S è un gas incolore dall’odore caratteristico di uova marce, per questo definito gas putrido. È idrosolubile ha caratteristiche debolmente acide e riducenti. Il benzene nell’uomo soggetto ad esposizione acuta ad elevate concentrazioni causa danni al sistema nervoso. L’esposizione in ambiente di lavoro a quantità superiori a 162 mg/m3 causa tossicità al sistema emopoietico, con anemia aplastica e danno soprattutto ai globuli bianchi.
II biogas, grazie alla componete infiammabile data dal metano, viene utilizzato come combustibile dopo aver subito i dovuti trattamenti di depurazione. La produzione di biogas avviene spontaneamente in natura, infatti, il biogas era denominato in passato “gas di palude“, a causa delle bolle che si originavano nelle acque stagnanti a seguito dei processi di decomposizione della flora acquatica. II processo indotto di produzione del biogas e una trasformazione biochimica, denominata “digestione anaerobica“, che avviene in carenza di ossigeno.
Attraverso l’azione di microorganismi si ottiene la degradazione del materiale organico (lipidi, protidi, glucidi) contenuto nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale (ad es. reflui zootecnici). II biogas si può ottenere da qualunque frazione organica, anche se le fonti principali da cui si ricava sono i residui ottenuti da impianti di depurazione di reflui (allevamenti, produzioni agroalimentari, ecc.), dalla raccolta differenziata dell’umido e dalle discariche.
Biogas alimentato da liquami zootecnici
In data 11.08.2011 l’Azienda agricola Gentili ha presentato alla Provincia di Fermo la domanda di avvio del procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale per il progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica a biogas (metano), alimentato da liquami zootecnici e materiale vegetale di origine agricola di potenza inferiore a 1 MWelettrico, sito nel Comune di Torre San Patrizio in prossimità dell’area della discarica. Tale progetto completa l’attività di allevamento di suini sita nelle immediate vicinanze e di cui l’azienda Gentili è proprietaria.
Parere favorevole della Provincia di Fermo
La Provincia di Fermo in data 18.01.2012 con Determinazione Dirigenziale n.44 ha emesso il parere di compatibilità favorevole con prescrizioni ai sensi della Legge Regionale n.7/2004 “Disciplina di valutazione di impatto ambientale”.
Conclusa la procedura di VIA di competenza provinciale, è la Regione Marche che ha rilasciato l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dell’impianto ai sensi dell’art.12 del D.Lgs. n.387/2003 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”.
È necessario precisare che durante il procedimento di VIA provinciale è intervenuta una modifica legislativa che ha stabilito che gli impianti di tale dimensione non sono più soggetti a procedura di verifica di valutazione d’impatto.
Pertanto, nonostante l’impianto in oggetto non sarebbe più stato soggetto alla procedura di VIA già avviata dalla Provincia, si è comunque deciso di concludere la procedura di valutazione d’impatto ambientale per imporre specifiche prescrizioni di tutela ambientale ai fini di un corretto inserimento dell’impianto sul territorio.
Relativamente all’impianto di compostaggio si precisa che non riguarda tale azienda, ma fa parte della filiera virtuosa del recupero dei rifiuti organici a servizio della raccolta differenziata porta a porta per la quale va garantita l’autonomia impiantistica territoriale al fine di produrre compost di qualità.
Parere favorevole del Comune di Monte Urano
Laura Cognini all’opposizione aveva sollevato molti dubbi che furono attaccati dall’allora sindaco Francesco Giacinti secondo il quale la lavorazione del prodotto non avrebbe creato problema di alcun tipo.
Pur non essendoci vincolo paesaggistico il territorio collinare vista la sua disposizione andava sicuramente tutelato anche per via della presenza della discarica nelle immediate vicinanze.
Eppure questo non accadde molto probabilmente per via delle pressioni politiche regionali dell’allora amministrazione Spacca. Cosa confermata dalle inchieste successive per altri impianti di biogas.
Questa era una storia delicata che andava approfondita anche con gli enti preposti. Le valutazioni di impatto ambientale avranno tenuto conto di tutti i fattori e dello sviluppo che poi oggi abbiamo visto? Ne siamo proprio sicuri?
Il Comune di Monte Urano (amministrazione Giacinti) diede parere favorevole alla realizzazione del progetto sostenendo che non ci sarebbero stati cattivi odori
(cosa che oggi è stata completamente smentita dai fatti e persino i turisti scappano via). Un argomento quello del biogas che spesso è preso sottogamba anche per l’ingannevole termine bio posto davanti. Oggi basta mettere bio davanti e si risolvono i problemi, ma ovviamente non è così.
La sentenza del TAR Marche
LA SENTENZA DEL TAR MARCHE 18 aprile 2013 AVEVA RESPINTO IL RICORSO di Paolucci Francesca CONTRO LA CENTRALE. Tra le motivazioni: “Gli impianti a biomasse producono emissioni odorigene pressoché irrilevanti, in quanto le trincee di stoccaggio delle materie prime sono coperte ermeticamente (il che è necessario per consentire la digestione anaerobica delle biomasse)”. Fonte: https://www.ambientediritto.it/…/tar-marche-18-aprile…/
Dalle immagini satellitari si possono osservare vasche, se la vista non ci inganna, che sembrerebbero completamente aperte e con presumibilmente gli scarti della maturazione a diretto contatto con l’aria. La maturazione è al chiuso ovviamente per produrre il gas, ma siamo proprio sicuri che lo stoccaggio sia effettuato totalmente al chiuso? Ci sorgono dubbi.
Quanto riportato dalla sentenza è ODORIGENAMENTE SMENTITO. Le emissioni odorigene sono devastanti (maggiormente d’estate) e si sentono non solo passando in auto sulla Mezzina ma nell’ambiente circostante come ampiamente documentato dalle recensioni delle persone espresse nelle località ricettive presenti nelle vicinanze.
Questa sentenza non riporta la verità oggettiva empiricamente tangibile che tutti noi oggi possiamo confutare pragmaticamente tramite inalazione delle emissioni odorigene, ed è pertanto una conclusione, a nostro avviso, falsata.
Poi, non dimentichiamo che in quel tempo è uscito fuori anche uno scandalo mazzette regionale sul biogas: https://ifg.uniurb.it/illegalita-mazzette-inquinamento…/ (n.b. non legato a questo impianto).
Concludiamo
Quest’estate siamo andati a cena all’Agriturismo Pomod’oro di Torre San Patrizio (dove si mangia veramente benissimo ed è sempre molto affollato, un ristorante dotato anche di piscina esterna), ma all’aperto non riuscivamo quasi a mangiare per quanta puzza arrivava dalle emissioni odorigene dell’impianto (era insopportabile e non lo diciamo tanto per dire o amplificare, era veramente nauseante e ve lo possono confermare tantissime persone). L’agriturismo si trova a circa 500 metri dall’impianto.
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