Aberrazione sociale da seno piccolo: non c’è nulla che non va

Le vedi, sembrano avere un qualcosa da nascondere, un qualcosa di cui vergognarsi. Si sentono a disagio perché hanno le tette piccole ma non dovrebbe essere così. Avere le tette piccole non è reato, non è una colpa, non è brutto, non è orribile come la società capitalista vuole far intendere. Avere le tette piccole è normale (anche perché è sbagliato il riferimento della comparazione, infatti se 2 rispetto a 5 è piccolo, 2 rispetto a 3 non è molto distante). Avere le tette piccole ha il vantaggio di non distrarre l’uomo nel guardarvi dritti negli occhi, dritti nell’anima. Avere le tette piccole permette di scoprirsi senza mostrare l’eccesso e quell’abbondare che molte volte distorce la realtà dell’essere. Avere le tette piccole permette una gestione dell’outfit più sobria senza dover rinunciare all’inganno dell’aumento di volume/compressione fornito dai push up che piacciono tanto alla moda. Così l’uomo verrà attratto da quel seno sobrio, umile e modesto che ogni tanto aumenta e diminuisce di volume facendo crescere la curiosità nel vedere realmente la naturale dimensione. Le variazioni incuriosiscono l’osservatore attento, e quando si parla di tette gli osservatori attenti sono molti. Il seno è il baricentro frontale del busto superiore. È la seconda parte che un uomo guarda se le tette sono piccole, è la prima cosa che guarda se le tette sono grandi. Allora avendo le tette piccole avete molte più chance di giostrarvi gli occhi, lo sguardo, l’Io interiore per far colpo. Le tette sono una protuberanza che richiama attenzione ma non sono una condizione necessaria e sufficiente della donna che vuole conquistare l’uomo, anzi le tette grandi se mal gestite sono un fardello da dover sopportare a causa delle battutine di “uomini bambini” come se la donna dalle tette grandi avesse una “sportività” più accentuata per il semplice fatto di avere dimensioni maggiori. Dimensioni maggiori non implica una disponibilità maggiore, ma questo all’uomo che fissa per 90 minuti una partita di pallone invece che un buon libro non passa mai per la testa (e voi la date a questi individui? No comment ma ve lo cercate). La cultura delle tette grandi è una cultura sbagliata, capitalista, globalizzata e osannata dallo star system su cui si fonda l’estetica deviata, del “grande=bello”, modello ripreso dal marketing dei prodotti “più costa=maggiore qualità”. Il detto nella botte piccola c’è il vino buono corona il fulcro del ragionamento. Il vino è l’io interiore. La donna dalle tette grandi spesso gioca con la sua dote senza sapere a cosa va incontro annacquando quel vino di cui spesso si dimentica.

Le tette distolgono l’attenzione, alimentano il desiderio e l’irrazionalità dell’istinto umano fomentato dai cambi di testosterone. Le tette possono essere un potenziale blackout per l’uomo che le osserva. Possono essere fatali per la parte razionale. Le tette piccole vanno gestite bene, l’importante non è la dimensione ma come avviene la presentazione. Anche un nano bravo a presentare può comunicare meglio di un culturista incapace di parlare. Non vergognatevi quindi di avere le tette piccole in quanto non c’è nulla di cui vergognarsi. Non paragonatevi alle vostre amiche e non invidiate quelle dalle tette grandi. Voi siete così con i vostri pregi e i vostri difetti, apprezzatelo. Non pensate minimamente di rifarvi il seno per piacere a qualcuno, casomai rifatevi il senno per piacere a voi stesse. Perché alla fine chi non sa apprezzarvi per ciò che siete non merita di avervi.

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  • Redazione Online

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