Prosegue l’installazione delle scogliere emerse a Porto Sant’Elpidio nella parte sud, zona Faleriense. È quella la parte dove l’erosione ha fatto maggiori danni negli anni passati portando via molta spiaggia ed aggredendo molti chalet. Insieme verrà realizzata una vasca di prima pioggia vale a dire una vasca di decantazione dell’acqua piovana che permette di mantenere elevata la qualità delle acque balneari.
Altra azione che verrà realizzata sarà il ripascimento in prossimità del limite nord dell’intervento che servirà a mitigare gli effetti sottoflutto. La durata dei lavori, per completare il primo stralcio, sarà di circa un anno e mezzo. Nello specifico l’intervento, che avrà un costo di circa 6 milioni 85 mila euro, consisterà nel rifiorimento della soglia sommersa delle barriere soffolte che diventeranno scogliere emerse dal pennello della foce del fiume Tenna fino al sottopasso di via Pesaro.
Il problema: la cementificazione incontrollata lungo la costa
La problematica però rimane sempre la stessa: si è costruito troppo vicino al mare senza una strategia a lungo termine, senza pensare al futuro. Oggi paghiamo tutti fior e fior di milioni le scelte sbagliate del passato. Le scogliere sono una pezza agli errori del passato ma nessuno lo vuole ammettere, nessuno si prende la responsabilità di piani regolatori scellerati.
Il livello medio del mare è salito di oltre 20 cm dal 1880. Ogni anno, il livello del mare aumenta di circa 3,2 mm. Una ricerca pubblicata il 15 febbraio 2022 mostra che l’aumento del livello del mare sta accelerando e si prevede che raggiunga i 30 cm entro il 2050.
I lavori per le scogliere emerse a Porto Sant’Elpidio sono pertanto quella che viene considerata una “cura palliativa” e non una soluzione di lungo periodo.
Il problema è che la politica non cerca soluzioni di lungo periodo concordi cone quanto definito dagli scienziati. La politica applica soluzioni di breve periodo, quanto basta per finire uno o due mandati.
A nord il pericolo del cemento minaccia la natura incontaminata da preservare
La cementificazione della costa adriatica è un problema che continua ad essere attuale dato che la parte nord di Porto Sant’Elpidio ancora quasi incontaminata dal cemento verrà deturpata con nuove costruzioni a pochi metri dal mare. Non si impara mai dagli errori del passato, non si rispetta la natura, non si fanno scelte logiche ma mosse dal denaro dei privati. SALVIAMO LA COSTA NORD DI PORTO SANT’ELPIDIO DAL CEMENTO E FACCIAMO IN MODO CHE DIVENTI UNA RISERVA NATURALE PROTETTA (come ad esempio la Sentina di San Benedetto del Tronto) IN SIMBIOSI CON L’ESSERE UMANO AD USO PUBBLICO E NON PRIVATO, CON LA VISUALE DEL MARE APERTO SENZA SCOGLIERE.