Città di Monte Urano – Il nome Monte Urano deriva dall’antico toponimo Monteriano, attestato nei documenti farfensi dell’XI secolo ed in quelli del vescovo di Fermo del XII secolo: il territorio è indicato infatti fra le proprietà perdute dall’Abbazia imperiale di Farfa e passate al vescovo fermano che le assegnò al Monastero di San Savino sul Colle Vìssiano. Più precisamente nel 1072, si segnala la presenza del Monastero Femminile di San Pietro in Monteriano ed è la fonte storica più antica che ne documenta l’esistenza.
Feudo dell’Abbazia di Farfa
Il feudo dell’Abbazia di Farfa (VII-XIII secolo) era costituito da proprietà e privilegi ottenuti dai duchi, imperatori e papi in varie regioni dell’Italia Centrale: nelle Marche la loro sede era a Santa Vittoria in Matenano.
Monte Urano è preistorica: lo dimostrano i reperti archeologici
Ma addirittura, anche se non ci sono documenti storici che lo testimoniano, i reperti trovati in zona San Giovanni durante degli scavi archeologici (leggi l’articolo) ipotizzano la probabile presenza di accampamenti anche nella tarda età del Bronzo e questo significa/significherebbe che Monte Urano è PREISTORICA!
Mappa di Monte Urano: l’unica digitale mai costruita prima d’ora
Mappa di Monte Urano utile sia ai cittadini locali, alle aziende e ai turisti. Vengono riportati i principali luoghi pubblici: monumenti, parchi, fontanelle, strutture di calisthenics ma anche bar, ristoranti, birrifici/birrerie, aziende agrarie, alimentari, pizzerie.
Una mappa in continuo sviluppo e miglioramento con schede create ad hoc per promuovere il territorio come nessuno è mai riuscito a fare (né la politica, né gli imprenditori, né la trait d’union con il bando dei centri commerciali naturali).
Lo sviluppo commerciale e turistico a Monte Urano è possibile e noi lo dimostriamo con le idee concrete già realizzate e funzionanti, con affidabilità nel lungo periodo. Un lavoro minuzioso e dettagliato a cura di Michele Paoletti che non ha tralasciato nessun aspetto multimediale (anche se la mappa è in fase di sistemazione). La realizzazione della mappa ha richiesto diversi anni di studio della città e del tessuto sociale, di libri dedicati e di mappature progressive per completare le schede.
LEGENDA:
– Il rosso esterno indica il confine della città
– Le linee verdi sono aree ciclabili
– In arancio strade secondarie tranquille
– In giallo nuove ciclovie che si potrebbero aprire
– Quelle in azzurro pedonali (in fase di completamento)
– In nero le strade principali più trafficate
Indicazioni
Storia della città di Monte Urano
“Nel loro territorio si evidenziano chiese e monasteri, curtes e fondi di proprietà dell’Abbazia che avviano la rinascita economica e demografica”. L’occupazione del territorio persegue due indirizzi: da una parte le grandi proprietà suddivise vengono date con contratti enfiteutici ad meliorandun ai piccoli signori che ne fanno richiesta precaria; dall’altra la messa a coltura delle terre avviene mediante contratti livellari, stipulati direttamente dall’Abbazia con i lavoratori che si impegnano a dissodare ed a mettere a produzione il terreno senza l’obbligo della consegna di porzioni elevate di raccolto.
Dal X-XII secolo la presenza farfense ricompone il tessuto connettivo dell’economia picena con controllo parallelo dei centri urbani sottoposti e delle aree rurali ad esso afferenti, e con una cura particolare nel ricucire i rapporti fra il rurale e l’urbano.
La storia di Monte Urano corre successivamente parallela a quella del centro maggiore da cui dipendeva, con alterne vicende.
Nel XII secolo assieme ad altri castelli si schierò contro Fermo con Marcovaldo di Annweiler, creato nel 1195 marchese della Marca di Ancona, che tentava di sottomettere la città e l’episcopio fermano.
Nel 1202 il castello di Monte Urano compare invece assieme ai comuni schieratisi con Fermo che muove guerra ad Ancona ed a quanti si sono affiancati a quest’ultima, come Sant’Elpidio che, dopo la sconfitta subita e l’accordo di pace firmato a Polverigi, dovrà riedificare parte delle mura del Castello di Monte Urano che aveva distrutte.
Le mura della città risalivano alla metà del XII secolo ed in seguito, durante il periodo del dominio di Federico di Svevia, per ordine di Onorio III tutte le località marchigiane iniziarono a fabbricarne. Il termine Castello indica un insediamento fortificato attorno al quale si stabilisce e va a risiedere, incastellandosi per necessità difensive, una popolazione di coloni e piccoli proprietari terrieri.
A quest’epoca risale il nucleo compatto e densamente edificato sulla parte più alta del colle, dove sono ancora visibili resti delle antiche mura ed il torrione esagonale (XIII-XIV secolo) inglobato in una chiesa. Al castello si accedeva attraverso la Porta da Sole, unico accesso, aperto a sud.
Nel 1252 stipulando patti con il podestà di Fermo Raniero Zeno, doge di Venezia successivamente, Monte Urano si sottopone alla sua legislazione, conservando i propri diritti e statuti. Infatti Raniero Zeno “ampliò il predominio di Fermo sul territorio circostante favorendo l’inurbamento delle famiglie feudali dei castelli con un’abile manovra politica che mirava ad assicurare, con la sottomissione del contado, il rifornimento del grano e di olio necessario a Venezia”.
L’undici giugno 1377 Monte Urano è invaso dai Bretoni, e dai soldati di Recanati, Osimo, Montefano. Sono trecento i prigionieri in mano agli invasori; otto di essi verranno uccisi. Ardono intanto le lotte tra Guelfi e Ghibellini. Il Papa è ora in Avignone e de i signorotti dello Stato Ecclesiastico tentano di rendersi autonomi e di ribellarsi al Papa; questi però manda in Italia il card. Egidio Albornoz, il quale con senno e con l’astuzia, recupera tutte le località già di dominio pontificio. A tale scopo, invita tutti i castelli dello Stato fermano a presentarsi a Fermo per giurare fedeltà al Governo papale. Tra le varie località convocate (oltre 60) figura anche il nostro Monte Urano (Castrum Monturani).
Fermo infine acquisterà in enfiteusi Monte Urano, assieme ad altri castelli, dal capitolo metropolitano. Con l’intervento del Cardinale Egidio Albornoz teso a riportare sotto il controllo della Santa Sede il suo territorio, riorganizzando lo Stato della Chiesa, anche Monte Urano, assieme ai castelli dipendenti da Fermo, fu convocato a prestare giuramento di fedeltà.
“Il cardinale ridefinì tutta la legislazione del rapporto tra città e territorio circostante e rafforzò i legami dei centri minori con le città, riconoscendo tutti i patti di sottomissione dei castra ai centri più importanti come Fermo”. I Castelli indicati dall’Albornoz si mantennero, tranne pochi cambiamenti con le stesse caratteristiche per alcuni secoli sino all’avvio della legislazione napoleonica quando, nell’ambito dell’organizzazione in dipartimenti, furono indicati come Comuni.
Escono nel 1507 a stampa gli Statuta Firmanorum (Statuti di Fermo). Negli statuti di Fermo i vari castelli furono divisi, secondo le capacità contributive dei castelli dipendenti in maggiori, mediocri, minori (Maiores, Mediocres, Minores). Monte Urano venne classificato tra i minori al pari di Grottazzolina, Pedaso, Magliano, Carassai, Petriolo.
Nei secoli successivi l’antico abitato si è esteso con l’ampliamento dei borghi connessi alle tre chiese esterne al perimetro della cinta muraria e uniti all’originario nucleo del castello nel secolo scorso: essendo ormai dimensionalmente insufficiente l’antica chiesa parrocchiale, si decise la riedificazione della chiesa di San Michele Arcangelo, elaborata su disegno dell’architetto Giovan Battista Carducci e modificata dal celebre architetto Giuseppe Sacconi, al quale fu affidato il proseguimento dei lavori.
La nuova chiesa e la piazza antistante, attuale centro della città, determinarono il raccordo con il vecchio nucleo castellano al quale è possibile accedere, su questo lato, dalla Porta Nova (XVIII secolo).
A partire dal Cinquecento dai centri urbani, castelli o liberi comuni si avviò il processo di appoderamento nel territorio ponendo le basi dell’attività agricola mezzadrile, che si è mantenuta come principale risorsa sino a parte dell’attuale secolo.
Sin dal Settecento, oltre l’agricoltura, si imposero a Monte Urano come attività principali la raccolta delle fecce di vino, associata alla nascita di una fabbrica di cremor tartaro (agente lievitante naturale estratto dall’uva), e la raccolta degli stracci, che venivano venduti dai grossisti alle principali cartiere marchigiane o dell’Italia Settentrionale, nonché ai maceri di Prato. Dalla cittadina toscana si rifornivano anche di materie prime da utilizzare nell’attività calzaturiera, il cui sviluppo ha reso Monte Urano uno dei maggiori centri produttori dell’intero territorio piceno.
Il Prof. Cav. Ludovico Spagnolini (Monte Urano 1858- Roma 1943) è stato un importante pittore di origini monturanesi. Viene fondato nel 1877 dalla Signora Amalia Spagnolini, il Premiato Corpo Bandistico “CITTÀ DI MONTE URANO”. Il primo censimento della popolazione viene effettuato nell’anno dell’unità d’Italia: la città di Monte Urano contava 2.081 abitanti.
Con l’Unità d’Italia entrò a far parte della provincia di Ascoli Piceno e attualmente è comune della provincia di Fermo, istituita con L. n. 147 dell’11 giugno 2004 ed operativa dal 2009.
Il Risorgimento ha lasciato un segno profondo anche nella toponomastica di Monte Urano, come in gran parte delle città italiane. Presenti riferimenti sia a Giuseppe Garibaldi che a Giuseppe Mazzini. La via principale che attraversa piazza della Libertà è proprio Corso Mazzini. Un’altra parallela invece è chiamata Largo Giuseppe Garibaldi.
Nella parte laterale della torre dell’orologio è presente Giuseppe Garibaldi con un’aquila ed una targa dedica del 27 ottobre 1907, il centenario della nascita. Nonostante i 100 anni trascorsi la città di Monte Urano confermava di essere ancora legata all’opera risorgimentale mazziniana e garibaldina. Non dimentichiamo che Giuseppe Garibaldi ha lasciato tracce fisiche della sua presenta anche nella vicina città di Fermo, in un palazzo in Via Perpenti dove pernottò. Via Perpenti è ricca di riferimenti, simboli e materiale garibaldino. Una via che è sempre stata e continua ad essere massona.
1900-2000
Ravvisata la presenza del monumento dedicato ad Arnaldo Mussolini. Viene costruito il monumento dedicato ai caduti in guerra.
Il secondo dopoguerra vede una costante espansione dell’industria calzaturiera e la popolazione passa dai 3277 abitanti del 1951 agli oltre 7.200 del 1981. Mentre la fabbricazione delle pantofole è in declino, si moltiplicano gli stabilimenti calzaturieri, diventati 170 a fine anni Ottanta, specializzati principalmente nella produzione di scarpe per bambini.
Il picco demografico si ha nel 2009 con 8.509 abitanti, per poi subire un continuo depopolamento che ha fatto scendere la città sotto le 8000 unità negli ultimi anni (7.854 nel 2022). Possiamo dire che il vero periodo d’oro del boom demografico è coinciso con il boom economico dell’espansione capitalista, da circa il 1960 al 2009.
La città di Monte Urano diventa un distretto calzaturiero molto importante che raggiungerà il culmine della produzione negli anni 80′ e 90′. Poi a causa delle delocalizzazioni, dell’entrata in Europa, delle economie di scala e della crisi finanziaria del 2008 si registrano un numero di chiusure tali da mettere in crisi il settore. Le piccole imprese non riescono ad essere competitive su un mercato globale e o chiudono o vengono incorporate. Nel 1998 viene inaugurato il Parco Fluviale Alex Langer.
A livello artistico Monte Urano si è contraddistinta nella seconda metà del 900′ grazie a 3 importanti pittori come Sandro Trotti, Arnoldo Anibaldi e Mario Santori.
2000′ e oltre
Qui puoi trovare la storia contemporanea della città di Monte Urano, dalla politica alla cultura, dallo sport all’economia, dai problemi sociali alla sicurezza.
COS’ALTRO VEDERE A MONTE URANO?
Fontana pubblica (fonte storica)
Situata nel muro di cinta del Castello, è stata completamente restaurata nel 1994.
Monumento ai caduti
Monumento ai Caduti nelle guerre mondiali di Monte Urano, collocato in posizione panoramica e delimitato da un muretto semicircolare e una siepe. Il monumento è costituito da un basamento a tre livelli da cui si eleva una colonna a base quadrangolare a tre blocchi decrescenti.
Sul primo blocco è collocata una corona di alloro in bronzo, sul secondo blocco una scritta con un braciere sempre acceso e, sul terzo blocco, c’è un bassorilievo in marmo raffigurante lo stemma del Comune. Da quest’ ultimo blocco si elevano quattro eleganti colonne che sorreggono un capitello a forma quadrangolare.
Sopra il capitello è collocata la statua di un’aquila reale in posizione di volo appoggiata con le zampe sopra ad una bandiera, una spada e un fucile, tutti incrociati su uno scudo con stemma del Comune.
Torre civica
La torre civica detta anche Torrione, si erge sulla sommità del vecchio castello. Fu eretta tra il XIII° e il XIV° sec. con funzione militare ed in seguito divenne il campanile della vecchia Chiesa di San Michele Arcangelo. Oggi nel torrione poligonale, completamente restaurato nel 1993, alloggiano le campane civiche ed è il simbolo della cittadina.
Nella torre civica è presente una campana del peso di 600Kg rifusa nel 1850 dalla ditta Baldini. È quanto emerge da un documento comunale Protocollo 2695, Riscontro a nota 6 dicembre n°3779, Oggetto: censimento campane e monumenti di bronzo, Regia Sovrintendenza ai monumenti (fonte: campanologia.it).
Porta dell’Orologio
Detta anche Porta Nova, perché costruita nel XVIII° secolo, funge da collegamento tra la nuova piazza e l’antico castello. Il meccanismo originale dell’orologio è di fine ottocento ed è tutt’oggi funzionante. I suoi ingranaggi sono visibili visitando l’interno.
Il Castello, a pianta triangolare ha due soli accessi, di cui uno esclusivamente pedonale: la Porta dell’Orologio e la Porta del Sole. All’interno, sei strette vie e tre minuscole piazze ovvero Leopardi, Cortile e Marconi.
Porta del sole
L’antica porta, sovrastata dai resti di merli, beccatelli e caditoie, è caratterizzata da un arco gotico attraverso il quale si entra nell’antico castello. Oggi, completamente restaurata, è un accesso esclusivamente pedonale al centro storico. Ci si può arrivare per due vie: da dentro il castello o risalendo la scalinata da fuori il castello. Continua a leggere qui.
Ex ospedale Umberto I
Risalente al XIX° secolo, la struttura, con un piccolo giardino antistante, è situata vicino alla chiesa di San Rocco. Oggi è la sede della scuola materna Regina Margherita.
L’origine del nome ed il significato dello stemma
Secondo alcuni studiosi l’origine del nome di Monte Urano deriva dalla mitologia greco-romana, dove il personaggio mitologico Dio Urano, personificazione del cielo “feconda” la terra, Gea, per mezzo della pioggia. Secondo altri studiosi l’origine del nome MONTERIANO e MONTERONE, così veniva chiamato Monte Urano, nei secoli scorsi, derivi dalla combinazione di due vocaboli uno latino e l’altro greco. MONS THERION (monte con animali selvatici) in quanto la parola “tero” significa “bestia”, luogo quindi dove si offrivano sacrifici con immolazione di tori alla divinità.
Lo stemma della città di Monte Urano
Viene così descritto:
“Dentro una targa si innalzano tre monti; sulla sommità del centrale s’eleva la croce e i laterali sono forniti di tre spighe di grano per ciascuno”.
Evidente possiamo dire la caratteristica di una comunità votata all’agricoltura descritta con le sei spighe di grano. I tre monti testimoniano un paese collinare, e la croce sulla sommità del colle più alto, con la Corona posta al di sopra della targa, chiaramente “guelfa” rappresentano la fedeltà al potere della chiesa.
Localizzazione di Monte Urano
Localizzazione sulla mappa di Monte Urano: Latitudine: 43°12’29″N – Longitudine: 13°40’20″E
Distanze da Monte Urano
La località più vicina a Monte Urano è Sant’Elpidio a Mare, che si trova in linea d’aria ad una distanza di 2,83 km. La seconda località più vicina è Montegranaro che si trova a 4,00 km.
Le grandi Città più vicine in linea d’aria sono: Roma e Firenze situate ad una distanza di rispettivamente di 175,78 km e 205,39 km.
Le Città con più di 30.000 abitanti più vicine sono Fermo situata a 6,26 km. e Civitanova Marche che si trova ad una distanza di 11,48 km.
Le Chiese nella città di Monte Urano
- Chiesa di Sant’Isidoro
- Chiesa di San Giovanni
- Chiesa di San Michele Arcangelo
- Chiesa di Santa Maria Apparente
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa della Scala Santa
- Chiesa di Santa Croce (un capannone adibito a chiesa nel quartiere Tenna)
Audioguida
Calendario degli eventi più storici, tradizionali ed iconici e nuovi eventi
Quali sono gli eventi storici e folkloristici più interessanti a Monte Urano?
Festa al Parco Fluviale ALEX LANGER (25 aprile, passeggiata e gastronomia al parco)
Festa del patrono San Michele Arcangelo, Sagra de lu vaccalà ‘mbriacu e Monte Urano in tavola (settimana dell’8 maggio, centro storico)
Trofeo di Monte Urano (gara ciclistica)
Cicloturistica di Monte Urano (organizzata da Studio Moda)
Sagra della Porchetta e delle Pappardelle al Cinghiale (fine maggio, quartiere Scala Santa)
Festa di San Giovanni Battista e Sagra de li vincisgrassi cotti su lu furnu a legne (metà/fine giugno, quartiere San Pietro)
Sagra delle cozze (si teneva a metà luglio, quartiere Stadio)
Risveglia l’estate con mercatino della calzatura e dell’artigianato ed eventi vari (centro storico)
Torneo di San Lorenzo (agosto, quartiere San Lorenzo) sostituito dal Torneo dei quartieri
Torneo della Crocestrada (sulla piastra, quartiere San Pietro)
Bambù Festival (agosto, zona Tenna, Parco Fluviale Alex Langer)
Castagnata e sagra de lu pulentò ndegghiatu (metà ottobre, quartiere San Pietro)
Monte Urano Horror Festival (festival dell’horror e della paura, piazza/centro storico)
Polentata al castello e castagnata (metà novembre, centro storico e piantine)
Il Natale la storia più bella (dicembre, villaggio di babbo natale, vetrine decorate, orchestra, eventi)
Bibliografia monturanese: libri, riviste, pubblicazioni
Poiché mancava un riferimento bibliografico online abbiamo deciso di crearlo noi mettendo insieme i titoli di libri, riviste, depliant riguardanti la storia e la cultura della città di Monte Urano.
LEGGI QUI LA BIBLIOGRAFIA su Monte Urano
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