Sopra una delle architravi all’interno del tempio di Sethi I ad Abido (o Abydos) ,edificato durante la 19° Dinastia dell’Antico Egitto, si trova inciso un gruppo di strani geroglifici che fanno parte dei nomi di alcuni faraoni alterati da restauri superficiali. Alcuni appassionati di civiltà scomparse vedono in essi degli oggetti volanti, tra cui un elicottero simile a quelli americani denominati Apache, aerei e navicelle spaziali, a dimostrazione del fatto che un tempo sulla terra esistevano delle civiltà che avevano raggiunto altissime capacità tecnologiche.
Il tempio non è stato completato durante ciclo di vita di Sethi I, ma da suo figlio, Ramesses II, all’inizio del regno di quest’ultimo. Il lavoro di Ramesses II è stato inferiore a quello di suo padre, e lo si capisce dal lavoro scadente effettuato nelle varie modifiche apportate nel tempio. Come risultato, alcuni iscrizioni sono state scolpite in fretta, utilizzando il gesso in alcuni casi solo per rintonacare le iscrizioni, che ovviamente nei millenni si sono sbriciolate o seccate, facendo riaffiorare dalla pietra i vecchi geroglifici.
Ecco la spiegazione che diede al “disco volante” l’egittologo Marcello Garbagnati, mostrando la sovrapposizione fatta nel tempo di 3 simboli:
È abbastanza convincente? Rimane sempre il mistero di come siano state costruite le piramidi.