L’ EBMA (European Bike Manufactures Association), ovvero l’Associazione europea dei produttori di biciclette, rappresenta l’industria europea delle biciclette per quanto riguarda una serie di questioni commerciali. L’ EBMA è a favore del libero scambio al 100%: ma anche il commercio deve essere equo e le regole dell’OMC (organizzazione mondiale del commercio) devono essere rispettate. In caso di dumping agevolato, EBMA farà tutto il necessario per difendere legittimamente i suoi 90.000 lavoratori e 800 PMI (piccole e medie imprese) nell’Unione Europea.
L’EBMA sostiene fortemente la produzione sostenibile nell’UE per far crescere 90.000 posti di lavoro green e le 800 PMI, per aumentare gli investimenti, le innovazioni e migliorare la creazione dell’Industria 4.0.
EBMA è membro di AEGIS Europe, un’alleanza industriale che rappresenta 30 settori chiave che mirano a promuovere gli investimenti produttivi, l’innovazione, l’occupazione e la crescita in Europa.
Il bike sharing in Europa e l’evoluzione sfociata nel free floating
Dall’estate del 2017, anche i modelli di bike sharing cinesi dockless sono penetrati nel mercato europeo. In una dichiarazione, ofo ha affermato che il loro obiettivo è penetrare nel mercato globale della bicicletta e rendere la proprietà della bicicletta obsoleta. oBike ha fatto una dichiarazione simile per raggiungere l’equità sociale delle biciclette.
In Italia c’è anche Mobike, una società cinese che offre un servizio conosciuto come “free floating”: gli utenti prendono le bici, le usano e le lasciano dove vogliono nella città. Non devono riporle nelle apposite stazioni a rastrelliera, come succede con il bike sharing tradizionale. Mobike funziona interamente attraverso un’app installata nel telefono: è un servizio che ha raccolto molti apprezzamenti e che si sta diffondendo in molti paesi del mondo, compresi gli Stati Uniti, attirando però anche qualche perplessità.
Oltre agli operatori cinesi sono emerse diverse Start-Up Europee come la tedesca Byke, l’irlandese Urbo Solutions e Bleeper Bikes, la belga Cloudbike e Mobit nonché la britannica YoBike e Pony Bikes. Tutte incontrano dei problemi simili come il vandalismo, ma generalmente hanno squadre di manutenzione affidabili e lavorano a stretto contatto con i funzionari della città.
Questi nuovi sistemi di bike sharing dockless (o free floating) della RPC (repubblica popolare cinese) sono attualmente presenti in numerose città europee e il loro numero continua a crescere. Oltre all’Europa, gli operatori cinesi di bike sharing dockless hanno già avviato le loro operazioni in Nord America e Messico.
Qui trovi un elenco delle città europee che hanno attivato dei programmi di bike sharing
Ps: tra tutte le città troverete Pesaro in cui l’EBMA, che ringraziamo, ha inserito il link al mio precedente articolo. I’m glad to have been cited from Brussels by European Bicycle Manufacturers Association.
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