Perché aver paura del ragno? Cosa evoca? Da dove deriva la filosofia del ragno? L’aracnofobia (dall’etimologia aracne -> “ragno“, phobos -> “paura“) è un’irrazionale paura nei confronti dei ragni.
Per quale motivo moltissime persone hanno paura di questo animale appartenente alla famiglia degli aracnidi? Paura, disgusto, disprezzo, ribrezzo, brividi, attacchi di panico, repulsione, perdita di controllo, questi sono gli effetti della semplice vista di un ragno la cui intensità varia a seconda di molti aspetti.
Aspetti perfetti del ragno
- soggetto, alcune persone sono molto più sensibili di altre. C’è anche chi è insensibile e non ha nessuna paura.
- aspetto dell’animale, certe razze incutono maggior timore rispetto ad altre per via della loro conformazione tozza e in apparenza aggressiva.
- dimensione, più il ragno è grande e maggiore è la paura generata.
- posizione, anche la posizione non è da sottovalutare infatti se ce lo ritroviamo dove meno ce lo aspettiamo e magari nella nostra tana come la camera, l’effetto viene amplificato.
- velocità, anche in questo caso tale caratteristica rende il legame direttamente proporzionale alla paura generata. I ragni veloci sono per noi i più pericolosi da tenere sotto controllo da parte del nostro sistema sensoriale visivo.
- distanza, rispetto al soggetto. Tenerli lontano a distanza di sicurezza fuori dal nostro spazio personale è una prerogativa valida anche per certe persone invadenti, quindi a maggior ragione per un ragno.
- ragnatela, è altamente resistente, il suo carico di rottura è confrontabile all’acciaio di alta qualità. La tela viene utilizzata per creare la loro tana e la zona di caccia preferita, ma anche per aggrovigliare le prede. Ve ne sono di diverse tipologie, tele giganti e fitte possono causare incubi e intrappolarci nel loro complesso aspetto (Approfondimento sulla rivista nature).
- esperienza tattica mortale, tecnica mista a rapidità, un connubio fatale per prede sfortunate.
- veleno, alcune specie sono velenose e possono provocare la morte.
- simmetria, ne esalta la perfezione.
- 8 zampe, le zampe vere e proprie dei ragni, dette anche zampe ambulatorie, sono quattro paia, articolate tutte sulle parti laterali del cefalotorace e sono atte in modo principale alla deambulazione. Si suddividono in sette distinti segmenti o articoli che, dal prossimale al distale, cioè dal punto d’innesto del cefalotorace all’artiglio terminale, sono così denominati: coxa, trocantere, femore, patella, tibia, metatarso, tarso che termina con l’artiglio.
- 8 o 6 ocelli (occhi), sono gli organi preposti alla visione. Nella maggior parte delle specie sono presenti in numero di otto, in alcune di sei. La disposizione varia a seconda della famiglia o genere di appartenenza, tanto da essere un utile indizio anche per la determinazione della specie.
- cultura popolare/cinematografica, questo aspetto gioca a nostro sfavore poiché la loro rappresentazione rimane con accezione negativa nell’immaginario collettivo ad esclusione della storia del supereroe spider man.
IL RAGNO È ALTAMENTE TECNICO, PRECISO, RAPIDO, ATTENDISTA E IMPREVEDIBILE. CARATTERISTICHE CHE LO RENDONO UN PERFETTO ESEMPLARE NEL MONDO ANIMALE DELLA SOPRAVVIVENZA.