Pacca al cocomero: maturazione o frustrazione? 11 regole

Pacca al cocomero: maturazione o frustrazione? 11 regole

Intro: La gente da le pacche ai cocomeri per capirne lo stato di maturazione o per scaricare la frustrazione accumulata nell’arco della giornata, un po’ come se quel cocomero gli ricordasse il sedere della sua amata e la pacca lo schiaffo liberatorio all’atto della pecorina? Li vedi aggirarsi con quello sguardo da Rocco Siffredi mentre con la moglie davanti con un vestito incartapecorito si destreggia tra i cocomeri. Poi lui avanza e scarica la pacca accavallando le labbra a modi soddisfazione. L’atto si è concluso.

La pacca al cocomero è forse un modo per dire a se stessi: ce l’ho fatta, è questo quello giusto, ora mi godo il momento?

Il mistero rimane, ma le scene nei supermarket si vedono di continuo quindi forse un fondo di verità si cela in entrambe le ipotesi: non ci resta che indagare sull’aspetto non solo scientifico ma anche psicologico. Dopotutto nel reparto cocomeri moglie e marito ci mettono 10 minuti per scegliere quello giusto, li toccano, li girano, li osservano, li colpiscono senza sapere quale suono devono produrre e alla fine scelgono a caso perché non ci hanno capito un caz*o. Quindi preparati, non fare come loro, leggi fino in fondo l’articolo.

Il perché della PACCA o SCHIAFFO

Perché accostare la pacca allo schiaffo e il cocomero al sedere della donna?
Perché l’inconscio è questo quello che fa, non basandosi sulla razionalità gli accostamenti si basano su ricordi, esperienze, emozioni, forme geometriche, sentimenti e similitudini attingendo al calderone dell’irrazionalità dove tutto è concesso e tutto è lecito.

Un po’ la stessa motivazione per cui ci piacciono le tette, forse perché da esse attingiamo da piccoli per trarne l’alimentazione essenziale alla nostra sopravvivenza? (Non dimentichiamoci mai che tutto ruota attorno alla sopravvivenza, in fondo siamo delle bestie che sfruttano solo il 20% del loro potere intellettuale).

E quindi la sculacciata è un gesto di stizza nei confronti della vita, una dimostrazione al fato che dopo estenuanti tentativi di rimorchiare molti dei quali finiti a male, ora sei li e ti stai godendo il momento. Sei il vincitore del Ciclo dei Vinti, hai perso molte battaglie ma alla fine hai vinto la guerra, e puoi rimanere a testa alta per osservare il panorama.

In quello schiaffo si racchiude moltissimo, racconta te, racconta la parte più profonda di te. Ora che conosci la spiegazione profonda e remota sei abbastanza cosciente da utilizzare la razionalità di queste semplici ma efficaci regole.

Le 11 regole per scegliere il cocomero perfetto

  1. Una volta indurito, la coda non è un indicatore di maturità
  2. Se date la pacca sul cocomero e questo è maturo sentire un suono sordo.
  3. L’anguria matura comincia a crepare, anche con una lieve compressione.
  4. Non comprare un’anguria incrinata.
  5. Se di fronte a voi vi è un gran numero di unità per tipo, scegliete un cocomero di medie dimensioni.
  6. Se un lato di cocomero presenta una grande macchia luminosa, non è maturo. Scegli un cocomero con un piccolo punto luminoso.
  7. L’anguria matura si graffia facilmente con un’unghia.
  8. Non comprare mai angurie vicino alla strada. Le angurie assorbono facilmente le tossine presenti nell’aria.
  9. Le fibre sul taglio devono essere bianche. Fibre gialle mostrano una grande quantità di nitrati.
  10. Cerca una forma uniforme. Cerca un cocomero con la buccia dura e simmetrica, priva di ammaccature, tagli e rientranze. Se presenta protuberanze o acciaccature, potrebbe significare che ha ricevuto quantità irregolari di sole e acqua durante la crescita.
  11. Sentine il peso con una mano, se è pesante significa che è pieno d’acqua e, di conseguenza, buono e maturo. Prova a comparare il peso del tuo cocomero con quello di un altro della stessa grandezza: il più pesante sarà quello più maturo. Questo consiglio vale per la maggior parte della frutta e della verdura.

Autore

  • Seremailragno Edizioni

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