L’erosione costiera è una piaga che in questo paese non si riesce a risolvere perché i fondi stanziati sono sempre insufficienti. Inoltre la burocrazia e spesso i lavori mal fatti delle ditte a cui vengono appaltati provocano uno sperpero di denaro pubblico. Cosa è successo negli ultimi vent’anni (circa) nella parte Sud di Porto Sant’Elpidio (FM)?? Per cercare di comprendere il fenomeno dell’erosione mettiamo a confronto, grazie a Google Earth, le foto scattate dal satellite a partire dal 2001 sino ai giorni nostri. Nel video sotto mostrato è ben visibile l’erosione, all’incirca 25 metri in circa 18 anni ovvero quasi 1.5 metri all’anno, un dato che deve non solo far riflettere ma far intervenire perché la spiaggia della Faleria Sud è praticamente scomparsa e non sono state attuate le soluzioni preventive di cui si sente parlare nei giornali. Come si può vivere di turismo senza la spiaggia?
Nel 2005 è stato realizzato un sistema di opere di difesa per un tratto di 2365 m di litorale consistente in una barriera sommersa parallela alla linea di riva, senza varchi, chiusa alle due estremità da due pennelli in parte emersi ed in parte sommersi. In prossimità della foce del fosso Castellano veniva inoltre realizzato un pennello della lunghezza di 70 m oltre alla testata di chiusura. Come si è visto tale sistema ha fallito il suo operato. Nel tratto protetto dalla barriera sommersa, che ha una sommergenza di -1.20 m, è stato inoltre effettuato un parziale ripascimento, rispetto quanto previsto nel progetto generale, con materiale ghiaioso [1]. Inoltre negli anni 2015 e 2016 è stata eseguita la manutenzione straordinaria delle scogliere sommerse, con sistemazione della sagoma senza modifica della sommergenza, per complessivi 544 m, risultati da un rilievo batimetrico del 2014 i più danneggiati dalle mareggiate, su una lunghezza totale della scogliera di 2.3km . Il progetto di Fattibilità Tecnico Economica presentato nell’Agosto 2017 prevedeva la ricostruzione parziale della spiaggia emersa, da realizzare con ripascimento di ghiaie provenienti prioritariamente dall’alveo e dalla foce dei fiumi Chienti e Tenna [1]. La domanda rimane solo una: perché gli effetti di tali opere non sono visibili??
Aggiungi Seremailragno Edizioni al tuo feed di Google News.
Per contatti e/o segnalazioni redazione@seremailragno.com.
Copyright © 2014-2024. All rights reserved.
Creative Commons – CC BY-NC-ND 4.0
1 Comment
Comments are closed.