L’erosione avanza lungo le rive del Tenna, la noncuranza dei fiumi, l’indifferenza e la mancanza di rimedi posti a riguardo, stanno mutando profondamente il nostro territorio. Provvedimenti? Una timida rete arancione da cantiere per evitare il passaggio nella zona. Il Ruzzodromo di Fermo viene eroso anno dopo anno senza alcun pubblico intervento.
Erosione del fiume Tenna nel 2014 sul Ruzzodromo di Fermo
In archivio abbiamo due foto scattate nella “pista” di passeggio costeggiante la zona industriale di contrada Molini Girola (FM) il 21/06/2014 dove è iniziato il peggioramento dell’erosione con la caduta degli argini.
Erosione del fiume Tenna nel 2017 sul Ruzzodromo di Fermo
In 3 anni l’erosione sia avanzata inesorabilmente distruggendo quasi completamente la strada. A nessuno fotte nulla dei nostri parchi naturali, a nessuno fotte della cura del suolo pubblico, per non parlare dell’assente potatura degli alberi e di erbacce alte più di un metro.
Questo piccolo parco è frequentato da molte persone per passeggiare, andare in bici, con il proprio cane o per fare jogging. Solo quando si tratta di riempire migliaia di metri quadri di cemento si alzano le orecchie di politici, politicanti e palazzinari. Non ascoltare i segnali della terra significa non ascoltare il nostro senso civico e il rispetto per madre natura. ALZIAMO LA VOCE VERSO LE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI.
Erosione del fiume Tenna nel 2023 sul Ruzzodromo di Fermo
Giugno 2023 – A quasi 10 anni dai primi scatti la situazione è visibilmente peggiorata al parco di Molini Girola dove continuano a franare gli argini e la strada bitumata. Il Tenna in piena fa paura e continuerà il suo processo di erosione.
Messa in sicurezza della strada lungo-Tenna
In vista del nuovo ospedale a Campiglione di Fermo la strada lungo Tenna si deve allargare ma lato monte e non lato fiume onde evitare che i processi erosivi e le alluvioni provochino i soliti problemi di circolazione. Tagliare gli alberi significa andare a ridurre la “zona cuscinetto” e a limitare il potere assorbente/collante delle radici.
Allargare una strada verso il fiume significherebbe aumentare il rischio che invece andrebbe mitigato con scelte di progetto oculate che vadano a tenere conto degli eventi climatici avversi futuri. Una prevenzione in fase di progettazione è molto meno costosa di un intervento in caso di esondazione.
C’erano una volta le pianure o piane alluvionali
C’erano una volta le pianure o piane alluvionali poi ci si è antropizzato sopra e ogni volta che succede un evento avverso sempre meno sporadico si parla di morti e conta dei danni milionari. La piana alluvionale raccoglie buona parte della materia organica e inorganica che scende a valle.
Ripristinare le piane alluvionali è utile e necessario per almeno tre ragioni:
- la riduzione del rischio idrogeologico soprattutto nelle aree urbane fortemente antropizzate
- la laminazione della piena esercitata a monte per ridurre la pericolosità dell’evento a valle, contribuendo in modo significativo a mitigare il rischio alluvionale.
- la biodiversità che le pianure alluvionali possono ospitare, fornendo importanti servizi eco-sistemici, come acque pulite, controllo dell’inquinamento, un habitat in armonia con il paesaggio, la crescita di florida vegetazione ai margini.