Corteo in opposizione all’evento organizzato da Ordine Futuro e Aries O.N.P.
È sicuro che noi non dimentichiamo, facile però che non ci troveremo d’accordo su cosa non va dimenticato. Per quel che ci riguarda ci ricordiamo bene di un ventennio di soprusi, torture e omicidi conclusosi poi con una fuga indegna. Ci ricordiamo della sciagurata alleanza col nazismo, di una guerra devastante con cui hanno ridotto l’Italia nella rovina e grazie alla quale l’imperialismo USA ha potuto mettere le mani e soprattutto gli anfibi su tante contrade del nostro paese.
Ci ricordiamo anche delle bombe, dei compagni morti ammazzati per le strade, ieri come in tempi più recenti. Sono tante le cose che non dimentichiamo anche se in realtà non avremmo voluto sentirle. È tempo di riorganizzarci compagni, ormai lo vediamo tutti. Non che fino ad oggi ce ne siamo rimasti con le mani in mano ma la storia ci sta chiamando ad uno sforzo maggiore. Il populismo dilaga, l’intolleranza cresce di giorno in giorno e l’arroganza fascista trova terreno fertile in questo stato di cose. Una situazione che ci spinge a rivedere molte nostre posizioni.
A riconoscere che le divisioni stanno lacerando il movimento ormai da troppo tempo. Crediamo che questo non ce lo possiamo più permettere. Le strade vanno difese e vanno difese in maniera unitaria. Dobbiamo ritrovare elementi di convergenza, dinamiche che favoriscano un approccio più determinato e compatto, sempre salvaguardando le nostre preziose differenze. Non è facile, e di certo chi vi parla non ha la soluzione.
Ma dalla volontà delle tante anime del movimento possono arrivare le idee necessarie a raggiungere tali obiettivi. Potranno esserci d’aiuto le mille esperienze del movimento della resistenza, che a questo punto bisognerebbe analizzare non più solamente da un punto di vista storico ma anche e soprattutto da un punto di vista pratico e attuativo. Tutto quel sangue non è stato versato invano.
Tutti gli atti di grande coraggio e di alta elevatura umana, non sono stati inutili. Le donne e gli uomini che con grande sacrificio delinearono il percorso e condussero la nostra gente alle memorabili vicende del 25 aprile sono qui in mezzo a noi, vivono nei nostri volti, nella nostra consapevolezza, lo spirito della resistenza non morirà mai. È questa la promessa più grande che in questi tempi bui possiamo fare ai nostri padri partigiani. Fino alla vittoria!
(Comunicato)
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